Chiuso il Sinodo della famiglia

"La Misericordia più forte degli anatemi"

di Rosanna Pilolli 25/10/2015 CULTURA E SOCIETÀ
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C’è davvero posto per tutti nella Chiesa del tempo del Papa Francesco? Chiuso il Sinodo della famiglia senza strappi evidenti alla dottrina, ribadita l’indissolubilità del matrimonio, la tolleranza zero alla pedofilia, il rifiuto della ideologia del gender.  “Il primo dovere della Chiesa” ha detto solennemente Francesco non è quello di distribuire condanne o anatemi ma è quello di proclamare la misericordia di Dio”  In questo passaggio-chiave si è condensato e concluso sabato scorso  questo Sinodo della famiglia nel quale sono stati affrontati con “chiarezza e guardando la realtà dei giorni di oggi” i molti e problemi che avviluppano non soltanto le famiglie cattoliche ma la famiglia in generale come cardine etico- religioso e sociale così come oggi si è conformata e il cui termine ormai abbraccia situazioni di unione diverse che chiedono di entrare di diritto nella Casa del Signore

I padri del Sinodo hanno approvato la Relazione finale di tutti i 94 paragrafi con la prescritta maggioranza dei due terzi  E’anche passato sebbene per un solo voto: 178 contro i 177 richiesti dal quorum dei due terzi, anche la parte più attesa, il paragrafo 85  Accolta la “Integrazione” dei divorziati risposati senza espliciti riferimenti alla possibilità di ricevere la comunione.

  I divorziati  passati a nuove nozze ora finalmente  reinseriti nella comunità cristiana sia pure per un solo voto dovranno ottenere il via libera completa ai sacramenti dopo la valutazione del loro caso sotto la guida del vescovo.

Sicuramente avverte lo stesso Papa la conclusione felice di questo Sinodo che tuttavia mostra una situazione di disaccordo al suo interno,non significa aver portato a conclusione tutti i temi inerenti la famiglia che comunque rimane  cardine essenziale religioso e civile, non indica soluzioni a tutte le difficoltà e sciolto tutti i dubbi che l’affliggono ma esprime soprattutto senza paura e senza ipocrisie la sfida della Misericordia alle difficoltà e ai dubbi. 


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